In tema di responsabilità extracontrattuale, il danno cagionato dalla fauna selvatica in circolazione è risarcibile non ex art. 2043 c.c., ma ai sensi dell’art. 2052 c.c., poiché tale ultima disposizione non contiene alcun espresso riferimento ai soli animali domestici, ma riguarda, in generale, quelli suscettibili di proprietà o di utilizzazione da parte dell’uomo, prescindendo dall’esistenza di una situazione di effettiva custodia degli stessi.
[Leggi di più…]D.L. Giustizia convertito in legge
La Camera ha definitivamente approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 28 del 2020 (D.L. Giustizia), che detta misure urgenti in materia di intercettazioni, di ordinamento penitenziario, di giustizia civile, penale, amministrativa e contabile e per l’introduzione di un sistema di allerta Covid-19.
[Leggi di più…]Cassa Forense, in pagamento il bonus di aprile
Cassa Forense comunica che, in data odierna, è stato disposto il pagamento di n. 139.224 bonus di 600 euro relativi al mese di aprile, in favore di iscritti alla Cassa già beneficiari, per il mese di marzo, del “reddito di ultima istanza” di cui all’art. 44 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18 e dell’art. 78 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34.
Seguiranno gli ulteriori pagamenti per le nuove domande, trasmesse in via telematica a partire dall’8 giugno 2020, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e all’esito delle verifiche operate dagli Uffici.
Convertito in legge il DL Liquidità
Con 156 voti favorevoli, 119 contrari e nessun astenuto, giovedì 4 giugno, l’Assemblea di Palazzo Madama ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente il ddl n. 1829 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, recante misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
[Leggi di più…]Sottrazione assegno bancario spedito per posta ordinaria e concorso di colpa del mittente
Le Sezioni unite civili, pronunciando su questione di massima di particolare importanza, con la sentenza 26 maggio 2020 n. 9769, hanno affermato il seguente principio di diritto:
«La spedizione per posta ordinaria di un assegno, ancorché munito di clausola d’intrasferibilità, costituisce, in caso di sottrazione del titolo e riscossione da parte di un soggetto non legittimato, condotta idonea a giustificare l’affermazione del concorso di colpa del mittente, comportando, in relazione alle modalità di trasmissione e consegna previste dalla disciplina del servizio postale, l’esposizione volontaria del mittente ad un rischio superiore a quello consentito dal rispetto delle regole di comune prudenza e del dovere di agire per preservare gl’interessi degli altri soggetti coinvolti nella vicenda, e configurandosi dunque come un antecedente necessario dell’evento dannoso, concorrente con il comportamento colposo eventualmente tenuto dalla banca nell’identificazione del presentatore».
Stupefacenti, l’intervento delle Sezioni Unite sul reato di coltivazione
Con ordinanza dell’11 giugno 2019, la terza Sezione penale della Corte Suprema di Cassazione, evidenziando l’esistenza di contrasti interpretati della giurisprudenza di legittimità – in relazione alla nozione giuridica della “coltivazione” di piante da cui siano ricavabili sostanze stupefacenti – ha sollecitato un intervento di nomofilachia delle Sezioni Unite.
[Leggi di più…]Ricostruzione post terremoto, l’intervento della Consulta
La ricostruzione dei territori colpiti da terremoto rientra nelle materie della “protezione civile” e del “governo del territorio”, che appartengono alla competenza legislativa concorrente dello Stato e delle Regioni. Perciò lo Stato, nel regolare tale ricostruzione, non può prescindere dalla preventiva intesa con i Presidenti delle Regioni interessate ed è costituzionalmente illegittima la norma che invece dell’intesa richiede un semplice parere.
[Leggi di più…]Depositata la sentenza sull’aiuto al suicidio
L’esigenza di garantire la legalità costituzionale deve prevalere su quella di lasciare spazio alla discrezionalità del legislatore. E se la dichiarazione di incostituzionalità rischia di creare vuoti di disciplina che mettono in pericolo diritti fondamentali, la Corte costituzionale deve preoccuparsi di evitarli, ricavando dal sistema vigente i criteri di riempimento, in attesa dell’intervento del Parlamento. È quanto si legge nella sentenza n. 242 depositata oggi (relatore Franco Modugno) con cui la Corte costituzionale – decorso inutilmente il termine di circa un anno dato al Parlamento, con l’ordinanza n. 207/2018 per legiferare – spiega le motivazioni della decisione sul fine vita, anticipata con il comunicato stampa del 25 settembre 2019.
Opposizione all’esecuzione e abuso del diritto di difesa
Un caso di condanna dell’opponente al pagamento di una ulteriore somma, equitativamente determinata, ai sensi dell’art. 96, 3° comma, c.p.c.
La parte esecutata di una procedura espropriativa aveva esperito il rimedio dell’opposizione all’esecuzione e agli atti esecutivi per denunciare in primo luogo il vizio formale del titolo per l’erroneo riferimento alla parte nei cui riguardi era stato spedito in forma esecutiva.
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