La Corte di Cassazione viene chiamata nuovamente a pronunciarsi sulla natura dell’ordine di demolizione impartito dal Giudice penale e sulla correlata questione della assoggettabilità dello stesso a prescrizione. Pronunciandosi sul ricorso proposto dal Procuratore Generale presso il Tribunale di Napoli e in accoglimento dello stesso, ha annullato l’ordinanza con la quale il Giudice Monocratico presso lo stesso Tribunale aveva revocato tale ordine (sul rilievo che l’intervenuta prescrizione del reato contravvenzionale contestato nel capo d’imputazione aveva fatto venir meno tutti gli effetti riconducibili alla condanna, ivi compresa l’ingiunzione di demolizione), richiamando precedenti in materia della stessa Sezione e ribadendo, tra l’altro, la piena compatibilità dell’ordine così impartito con le norme CEDU.
A proposito di formule assolutorie
Ancora sull’utilizzo della giusta formula assolutoria, uno spunto ci viene recentemente offerto dalla Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi su fattispecie relativa ad omesso versamento I.V.A., sulla quale, come è noto, è intervenuto il legislatore, modificando, con l’art. 8 del D.Lgs. 24/09/2015 n. 158, l’art. 10 ter D.Lgs. n. 74 del 2000 nel senso di attribuire rilevanza penale, elevando il precedente limite, unicamente alle condotte di omesso versamento dell’imposta per un ammontare superiore ad euro 250.000,00 per ciascun periodo di imposta (modifica che, in quanto comportante una disposizione più favorevole rispetto alla precedente, si applica, ex art. 2, comma 4, cod. pen., anche ai fatti posti in essere antecedentemente). [Leggi di più…]
Il TAR annulla in parte il decreto specializzazioni
Con sentenza n. 4426 depositata in data odierna, il TAR Lazio – Sezione Prima, accogliendo in parte il ricorso proposto dall’Associazione Nazionale Forense e dall’Avv. Luigi Pansini, in proprio, per l’annullamento del decreto del Ministro della giustizia n. 144/15 (regolamento recante disposizioni per il conseguimento ed il mantenimento del titolo di avvocato specialista), ha annullato le previsioni contenute nell’art. 3, comma 1, del regolamento impugnato, dalla lettera a) alla lettera t) e le previsioni di cui all’6, comma 4, del medesimo regolamento. [Leggi di più…]
I contratti di convivenza
Il disegno di legge noto come ddl Cirinnà, dal nome della senatrice prima firmataria dell’iniziativa, approvato dal Senato della Repubblica nella seduta del 25 Febbraio 2016 ed ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento, oltre alla disciplina delle cc.dd. unioni civili (tra persone dello stesso sesso), contiene anche la regolamentazione delle convivenze di fatto, per tali intendendosi i rapporti tra due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile, secondo la definizione data dall’art. 1, comma 36.
Danno morale: sì al metodo percentuale, ma senza automatismi
Con sentenza n. 3260 del 27 novembre 2015, depositata il 19 febbraio 2016, la Corte di Cassazione, III Sezione civile (Pres. Ambrosio Annamaria, Rel. Carluccio Giuseppa), pronunciandosi in tema di riconoscimento e liquidazione del danno morale soggettivo conseguente ad un sinistro stradale, ha ritenuto che l’arresto delle Sezioni Unite del 2008 (sent. n. 26972) non recasse affatto un divieto assoluto di ricorso al metodo percentuale (individuazione di una proporzione percentuale del danno da lesione all’integrità fisica) ai fini della quantificazione del danno morale. [Leggi di più…]
Il Senato approva le unioni civili
Con 173 voti favorevoli e 71 contrari, l’Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il maximendamento interamente sostitutivo del ddl n. 2081, recante regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze di fatto.
Il maxiemendamento 1.10000, presentato ieri dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, richiama gli articoli 2 e 3 della Costituzione (diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si sviluppa la sua personalità, e principio di eguaglianza), non contiene l’articolo 5 sulla stepchild adoption (adozione del figlio del partner), sopprime i riferimenti agli articoli del codice civile sull’obbligo di fedeltà nel matrimonio, elimina l’assegno di mantenimento in caso di cessazione della convivenza di fatto.
Fonte: senato.it
Sezione Distaccata di Ischia salva fino al 2018
Con 155 voti favorevoli e 122 contrari il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 2237 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (cosiddetto milleproroghe). Tra le disposizioni che interessano direttamente il Foro locale vi è quella concernente la tanto attesa proroga del ripristino temporaneo della funzionalità della Sezione Distaccata di Ischia, che potrà quindi continuare ad operare sino al 31 dicembre 2018.
Come si è già avuto modo di osservare criticamente su questo blog, se alla scongiurata chiusura della Sezione non si accompagneranno provvedimenti concreti tesi ad assicurare condizioni minime di efficienza della struttura e dell’organizzazione, la proroga servirà soltanto a prolungare l’umiliazione.
Legge Pinto, si pronuncia la Corte costituzionale
La Corte costituzionale, con sentenza n. 36 depositata il 19 febbraio 2016, ha dichiarato fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 2, comma 2-bis, nella parte in cui determina in tre anni la ragionevole durata del procedimento regolato dalla legge n. 89 del 2001 nel primo e unico grado di merito, in riferimento all’art. 111, secondo comma, e all’art. 117, primo comma, Cost., quest’ultimo in relazione all’art. 6, paragrafo 1, della CEDU: [Leggi di più…]
Droghe leggere, pena rideterminata alla luce della sentenza n. 32 della Corte Cost.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione vengono investite della questione, ritenuta di particolare importanza e complessità e sulla quale si sono registrate oscillazioni giurisprudenziali, relativa alla rideterminabilità in sede di esecuzione della pena applicata su richiesta delle parti per i delitti previsti dall’art. 73 D.P.R. n. 309 del 1990 in relazione alle droghe cc.dd. leggere con pronuncia divenuta irrevocabile prima della sentenza della Corte costituzionale n. 32 del 2014 e, in caso di risposta affermativa, con quali concrete modalità. [Leggi di più…]
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