Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, a composizione di un contrasto, con la sentenza 11 aprile 2014, n. 8510 (Presidente L. A. Rovelli, Relatore A. Giusti) hanno enunciato il principio secondo cui la parte che, ai sensi dell’art. 1453, secondo comma, cod. civ., chieda la risoluzione del contratto per inadempimento nel corso del giudizio dalla stessa promosso per ottenere l’adempimento, può domandare, contestualmente all’esercizio dello ius variandi, oltre alla restituzione della prestazione eseguita, anche il risarcimento dei danni derivanti dalla cessazione degli effetti del regolamento negoziale.
In vigore i nuovi parametri forensi
Il decreto ministeriale 10 marzo 2014, n. 55 recante la nuova determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense, ai sensi dell’articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, è in vigore da oggi, 3 aprile 2014.
In vigore il DL lavoro
E’ entrato oggi in vigore il Decreto Legge 20 marzo 2014, n. 34, recante Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese. Tra le novità più rilevanti, volute dal Ministro Giuliano Poletti, la nuova disciplina dei contratti a termine.
Equa riparazione, il termine per la notifica del ricorso non è perentorio
Le Sezioni unite (Presidente G. Santacroce, Relatore M. R. San Giorgio), con la sentenza n. 5700 del 12 marzo 2014, hanno enunciato il principio secondo il quale in tema di equa riparazione per violazione della durata ragionevole del processo, il termine per la notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell’udienza alla controparte non è perentorio e, pertanto, è ammessa la concessione di un nuovo termine, perentorio, al ricorrente nella ipotesi di omessa o inesistente notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell’udienza. [Leggi di più…]
Abuso edilizio e tutela dell’affidamento
In materia di repressione degli illeciti edilizi, deve considerarsi ormai consolidato il principio secondo cui l’ingiunzione di demolizione, in quanto atto dovuto in presenza della constatata realizzazione dell’opera edilizia senza titolo abilitativo o in totale difformità da esso, è in linea di principio sufficientemente motivata con l’affermazione dell’accertata abusività dell’opera, ma deve intendersi fatta salva l’ipotesi in cui, per il lungo lasso di tempo trascorso dalla commissione dell’abuso ed il protrarsi dell’inerzia dell’Amministrazione preposta alla vigilanza, si sia ingenerata una posizione di affidamento nel privato; ipotesi questa in relazione alla quale la giurisprudenza ravvisa un onere di congrua motivazione che indichi, avuto riguardo anche all’entità ed alla tipologia dell’abuso, il pubblico interesse, evidentemente diverso da quello al ripristino della legalità, idoneo a giustificare il sacrificio del contrapposto interesse privato (tra le più recenti, cfr. T.A.R. Napoli sez. II 22/11/2013, n. 5317, Consiglio di Stato sez. V, 15/07/2013 n. 3847). [Leggi di più…]
Stupefacenti, fatto di lieve entità è reato autonomo
Con sentenza depositata il 5 marzo 2014 la Quarta sezione della Corte di cassazione ha affermato che l’art. 73, comma 5, d.P.R. 309/90, come modificato dall’art. 2 d.l. 23 dicembre 2013, n. 146, convertito con modificazioni nella legge 2014, n. 10 disciplina un’autonoma fattispecie di reato concernente i “fatti di lieve entità”, la quale non è stata travolta dalla sentenza n. 32/2014 della Corte costituzionale e conserva una propria giustificazione sistematica anche nel mutato quadro di riferimento generale, operante una distinzione del trattamento sanzionatorio a seconda che la condotta incriminata riguardi le “droghe pesanti” o le “droghe leggere”.
L’azienda può essere usucapita
Con la sentenza del 5 marzo 2014, n. 5087, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione (Presidente L. A. Rovelli, Relatore A. Ceccherini) hanno enunciato il principio secondo il quale, ai fini della disciplina del possesso e dell’usucapione, l’azienda, quale complesso dei beni organizzati per l’esercizio dell’impresa, deve essere considerata come un bene distinto dai singoli componenti, suscettibile di essere unitariamente posseduto e, nel concorso degli altri elementi indicati dalla legge, usucapito.
Ripristino sezioni distaccate, in vigore il decreto correttivo
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 Febbraio 2014 e in vigore dal giorno successivo il Decreto Legislativo 19 Febbraio 2014 n. 14, recante Disposizioni integrative, correttive e di coordinamento delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155, e 7 settembre 2012, n. 156, tese ad assicurare la funzionalita’ degli uffici giudiziari.
Si riporta il testo dell’art. 10, rubricato “Temporaneo ripristino di sezioni distaccate insulari” [Leggi di più…]
Consulta, illegittima la legge Fini-Giovanardi
La Corte costituzionale, nella Camera di consiglio del 12 Febbraio 2014, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale – per violazione dell’art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge – degli artt. 4-bis e 4-vicies ter del d.l. 30 dicembre 2005, n. 272, come convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti).
Fonte: ufficio stampa della Corte Costituzionale
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