E’ bastato scattarne una foto e pubblicarla su Facebook, e poi su Twitter, per rendere l’avviso della dottoressa Cozzolino virale, come si direbbe nel linguaggio social. I principali quotidiani (locali e nazionali) hanno riportato la notizia, in realtà relegabile a mera nota di colore, ma ciò è bastato a porre, sia pure per un effimero istante, alla ribalta la nostra sezione distaccata. Un’Istituzione che merita rispetto, sembrerebbe scritto in quell’avviso, anche se ridotta a brandelli, mal funzionante, abbandonata a se stessa. Anche se prossima alla fine e agonizzante. Quel Giudice si è limitato a pretendere da tutti rispetto per il Luogo ove si amministra la Giustizia, in nome del Popolo italiano. Non importa se in condizioni da terzo mondo, compiendosi una quotidiana corsa a ostacoli, nell’indifferenza colpevole di molti. E’ pur sempre un’Istituzione che impone osservanza delle regole, quelle formali. Nonostante stia cadendo a pezzi e l’etichetta serva solo a preservare integra la facciata di un edificio in disfacimento. E a coprire altro che non fa notizia. Stendiamo dunque un velo pietoso, ma di seta, sulle macerie della Giustizia.
Il deserto della giustizia
Operai erano intenti ad ultimare il tracciato destinato, almeno nelle intenzioni progettuali, ad ospitare i cavi in fibra ottica che andranno a sostituire quelli telefonici obsoleti, connettendo in modalità ultra veloce la Sezione Distaccata di Ischia al resto del mondo. Mi hanno strappato un sorriso amaro. Martedì scorso nelle cancellerie della provvisoriamente ripristinata Sezione non c’era anima viva. L’unica addetta in servizio è stata avvistata per qualche minuto, poi è svanita nel nulla, inghiottita nel buco nero della mala giustizia. E lì tutti ad aspettare, come fosse l’ultima occasione. La sezione è destinata a svanire anch’essa, con i suoi cancellieri metafisici, le sue stanze deserte, il cimitero di faldoni mai ritrovati, risucchiata da una geografia che tutto cancella. Eppure saremo connessi al mondo, in modalità da capogiro, aggrappàti ad una fibra che trasporta dati e misteri dell’ennesimo non senso all’italiana.
Ischia, timidi segnali di ripresa
Sono riprese oggi, dopo la pausa feriale, le attività di udienza presso la Sezione Distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli. Per chi si fosse perso qualche passaggio, la Sezione era stata dapprima soppressa a decorrere dal 14 settembre 2013 per effetto della entrata in vigore del Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (e il Ministro della Giustizia, con decreto emesso ai sensi dell’art. 8 dello stesso D.lgs., aveva autorizzato l’utilizzo per un anno della struttura della soppressa articolazione territoriale per lo smaltimento dei giudizi civili pendenti); quindi, è stata ripristinata, fino al 31 dicembre 2016, con il D.Lgs. 19.2.2014, n. 14, recante disposizioni integrative, correttive e di coordinamento delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155, e 7 settembre 2012, n. 156, tese ad assicurare la funzionalità degli uffici giudiziari. [Leggi di più…]
Ischia, avvocati contro la soppressione della Sezione Distaccata
Gli avvocati del foro di Ischia intraprendono una nuova (l’ennesima) battaglia a salvaguardia della Sezione Distaccata di Ischia. Il rischio, stavolta, è quello di vedere definitivamente vanificati anni di lotta per il mantenimento in condizioni di sicurezza ed efficienza dell’importante presidio giudiziario sull’isola. Nei piani del Governo, infatti, la sezione di Ischia (come pure l’Ufficio del Giudice di Pace) sarebbe destinata alla soppressione.
L’Associazione Forense Isola d’Ischia ha perciò convocato per il giorno 26 ottobre 2011 l’assemblea straordinaria proclamando per tale data l’astensione da tutte le udienze civili e penali.